Export Paesi terzi: ricertificazione anno 2023 e modifiche introdotte dal D.Lgs 32/21
(16/05/23) Si allega la nota ministeriale del 16 maggio 2023 con oggetto “Export Paesi terzi– ricertificazione anno 2023 e modifiche introdotte dal D.Lgs 32/21” che specifica:
- Attività delle ACL in relazione alla “ricertificazione” degli stabilimenti inseriti in lista export Paesi terzi (entro il 30 settembre 2023)
- Tariffa di competenza del Ministero della Salute finalizzati all’export Paesi terzi: per il mantenimento in liste export è posta a carico dell’operatore, per
ogni stabilimento/anno e per Paese/anno, la tariffa di 100,00 euro da pagare entro il 30 giugno 2023.
Cina – Rinnovo iscrizione in lista degli stabilimenti autorizzati ad esportare verso la Cina ai sensi dei decreti N° 248 e 249
(20/03/23) Si fa seguito alle note ministeriali con le quali sono state date indicazioni al fine di procedere il rinnovo delle autorizzazioni in scadenza delle ditte Italiane attualmente autorizzate ad esportare i propri prodotti verso la repubblica popolare cinese.
Sulla base di nuove indicazioni ricevuta dalle Autorità cinesi, tale obbligo non deve riguardare gli stabilimenti che sono al momento sospesi per un bando sanitario.
Le stesse Autorità cinesi hanno infatti dichiarato che se la sospensione è dovuta ad un bando sanitario e non a un problema strettamente collegato al singolo stabilimento, GACC provvederà a mantenere valide le registrazioni.
Pertanto quando il bando verrà rimosso si potrà procederà all’estensione della registrazione.
Si precisa inoltre che GACC ha confermato che non saranno prese in considerazione richieste di registrazione di nuovi stabilimenti per prodotti che allo stato attuale sono soggetti a bando sanitario.
Cina – Rinnovo iscrizione in lista degli stabilimenti autorizzati ad esportare verso la Cina ai sensi dei decreti N° 248 e 249
(08/03/23) Si fa seguito alla nota n° 6748 del 24/02/2023 di pari oggetto con la quale sono state date indicazioni circa il rinnovo delle autorizzazioni per gli stabilimenti italiani registrati sulla piattaforma Cifersinglewindow per l’esportazione dei propri prodotti verso la Cina.
Ad integrazione di quanto riportato nella suddetta circolare, si precisa che per concludere il processo di rinnovo delle registrazioni, il Ministero della Salute è delegato a caricare per ogni singolo stabilimento anche la chek list “Condition and Key Points” relativa al prodotto esportato/registrato.
Detto documento è reperibile alla seguente pagina web dedicata all’export verso la Cina del sito istituzionale del Ministero della Salute.
Le aziende devono compilare, firmare e timbrare le parti di rispettiva competenza, successivamente le aziende dovranno effettuare le seguenti azioni:
• scansionare il documento in formato pdf, con le pagine orientate nel verso di lettura e con dimensione massima di 3MB;
• inviare il file all’indirizzo export.alimenti@sanita.it riportando come oggetto della mail “rinnovo registrazioni Cina”
Solo i file rispondenti alle suddette caratteristiche saranno considerati idonei ed utilizzati per i successivi passaggi necessari alla finalizzazione del processo di rinnovo.
Si pregano gli enti in indirizzo di assicurare massima diffusione al territorio delle informazioni sopra riportate.
Rinnovo iscrizione in lista degli stabilimenti autorizzati ad esportare verso la Cina ai sensi dei decreti N° 248 e 249
(24/02/23) Con i decreti n. 248 e 249, le Autorità della Repubblica popolare cinese hanno introdotto nel gennaio 2022 l’obbligo di registrazione necessaria all’esportazione di alimenti verso la Cina.
L’art. 16 del Decreto cinese n. 248/2021 prevede che la registrazione sia valida per un periodo massimo di cinque anni.
Si precisa che per gli stabilimenti già presenti nei registri delle autorità cinesi (caseari, ittici, carne suina e prodotti a base di carne suina) la scadenza della validità della registrazione rimane quella indicata nei vecchi registri e riportata ora sulla piattaforma Cifersiglewindow.
In proposito si precisa che è responsabilità dell’operatore tenere aggiornata la propria utenza in Cifer sotto tutti gli aspetti, la data di scadenza delle registrazioni è un aspetto importante tuttavia, anche gli altri aspetti, in particolare la documentazione a supporto, devono essere mantenuti aggiornati dall’operatore
poiché funzionali e propedeutici allo stesso rinnovo della registrazione.
La domanda di rinnovo deve essere quindi avviata in autonomia dall’operatore accedendo sulla piattaforma Cifersiglewindow.
Tale operazione è disponibile esclusivamente in una finestra di tempo che va da 6 a 3 mesi prima della data di scadenza della registrazione.
In fase di compilazione dell’istanza viene richiesto all’operatore tra l’altro, il caricamento di una dichiarazione di conformità che il sistema rende disponibile solo in cinese, allegata alla presente si condivide una copia con traduzione in inglese (allegato 1) che può essere utilizzata.
Si rappresenta che l’autorità competente italiana “Ministero della Salute” e i livelli regionali e locali non hanno alcun ruolo nell’esecuzione delle azioni sopra elencate, l’unica azione richiesta è la validazione dell’istanza di rinnovo creata dall’operatore che esporta un prodotto ricadente nelle 18 categorie di
processo, la stessa validazione consente la presa in carico dell’istanza da parte dell’Autorità cinese GACC per valutazione ed eventuale approvazione.
Si precisa infine che la domanda di rinnovo è disponibile anche per gli stabilimenti registrati che dovessero risultare al momento sospesi a causa di bandi sanitari (es. stabilimenti di carne e prodotti a base di carne suina).
Il mancato rinnovo della registrazione per scadenza dei termini, comporta la necessità di procedere con l’avvio di una nuova istanza di registrazione dei prodotti secondo le procedure già dettagliate con Circolare DGISAN n.7880 del 7 marzo 2022. Poiché ad una nuova istanza consegue un nuovo numero CITA di registrazione, tale procedura deve completarsi prima di qualsiasi invio di prodotto verso la Cina, pena il blocco e distruzione delle partite in dogana.
India: lista degli stabilimenti e dei porti
(01/02/23) Dal 1° febbraio è obbligatorio che gli stabilimenti che esportano prodotti lattiero-caseari in India siano “pre-elencati”. Le Autorità del Paese esportatore dovrebbero avere inviato un elenco di stabilimenti alla FSSAI indiana.
La FSSAI ha iniziato a pubblicare alcune liste nel portale FSSAI ReFoM (https://sites.fssai.gov.in/refom/countries.php), ma finora appaiono elenchi per pochi Stati membri UE: Germania, Rep. Ceca, Slovacchia, Lettonia, Estonia e Bulgaria.
Si consiglia agli esportatori di verificare che le Autorità competenti del proprio Paese abbiano inviato l’elenco degli stabilimenti alla FSSAI.
Inoltre, dal 1° marzo sarà obbligatorio che le importazioni di prodotti di origine animale e di altri prodotti “ad alto rischio” avvengano attraverso alcuni porti designati dal Dipartimento per la zootecnia e la produzione lattiero-casearia.
Egitto, esteso il periodo per l’importazione di latte e prodotti lattiero-caseari non accompagnati da un certificato Halal
(09/01/23) Il 20 dicembre 2022 l’Egitto ha notificato all’OMC (G/TBT/N/EGY/313/Add.4) l’estensione del periodo di tempo durante il quale le importazioni di latte e prodotti lattiero-caseari non accompagnati da un certificato Halal possono entrare in Egitto.
Il periodo è stato esteso fino al 31 marzo 2023 (data di arrivo nei porti egiziani) come misura di facilitazione del commercio.
Nuove regole per l’esportazione di prodotti alimentari in India: registrazione stabilimenti e certificati sanitari
(05/12/22) In applicazione delle recenti disposizioni previste dai regolamenti sulla sicurezza alimentare del Governo indiano, nel nuovo anno entreranno in vigore nuove procedure per l’esportazione di prodotti alimentari dall’UE verso l’India.
Al fine di chiarire alcuni aspetti concernenti i nuovi adempimenti cui gli Stati membri dovranno adeguarsi nonché acquisire informazioni precise circa le tempistiche, stante il breve lasso di tempo concesso per l’adeguamento, la Commissione UE ha intrapreso una serie di iniziative concluse, in data 23 novembre u.s., con un incontro fra DG Trade e FSSAI (Food Safety and Standard Authority of India).
Nelle more di ricevere il verbale ufficiale del meeting, disponibile dopo l’approvazione da parte di FSSI, in considerazione dell’urgenza legata ai tempi dell’entrata in vigore dei provvedimenti, si forniscono le prime indicazioni, emerse nel corso dell’incontro, necessarie ad evitare problemi agli operatori.
Dal 1° febbraio 2023 sarà obbligatorio il requisito di registrazione degli stabilimenti di produzione/trasformazione dei prodotti alimentari che rientrano nelle seguenti categorie:
1. Latte e prodotti a base di latte;
2. Carne e prodotti a base di carne compreso il pollame, pesci e loro prodotti;
3. Uova in polvere;
4. Alimenti per l’infanzia, integratori, alimenti per diete speciali etc… (indicati
genericamente come “nutraceutici”).
In merito a tale requisito nel corso dell’incontro è stato chiarito che i provvedimenti si riferiscono unicamente alle importazioni di prodotti di origine animale per uso alimentare umano (non feed), le Autorità indiane forniranno i codici identificativi, gli elenchi saranno trasmessi dalle Autorità dei singoli paesi esportatori anche tramite un documento unico per tutte le categorie di prodotti. Gli elenchi, non chiusi ma dinamici, saranno pubblicati sul sito del FSSI e non vi sarà un accesso ristretto.
Considerando che nel corso della riunione è emerso il ruolo di garanzia rivestito dall’Autorità competente del Paese di provenienza (un Paese, una lista) e, quindi, della validità della dichiarazione di idoneità dello stabilimento esportatore da parte della medesima AC, si ritiene opportuna la trasmissione da parte del Ministero della Salute Italiano degli elenchi di tutti gli stabilimenti riconosciuti in Italia ai sensi del Regolamento (CE) N. 853/2004 secondo il format previsto dal Ministero indiano, senza necessità di ricevere formale domanda da parte degli operatori interessati all’esportazione verso l’India. Gli esportatori/importatori risulteranno automaticamente autorizzati se l’azienda di produzione è inclusa nella lista.
Dal 1° gennaio 2023 per esportare latte e prodotti a base di latte, carne suina e prodotti a base di carne suina, pesci e prodotti della pesca, sarà necessario utilizzare i nuovi modelli di certificato sanitario (adottati con provvedimento del 3 agosto 2022 – WTO TBT notifica rif. G/TBT/N/IND/233 del 18 agosto 2022), per i quali inizialmente era stata fissata la data del 1° novembre u.s. (rinviata con provvedimento del 27 ottobre 2022).
Nel corso della riunione il rappresentante del FSSAI ha ribadito che lo scopo del nuovo certificato sanitario è quello di garantire che i prodotti che entrano nel mercato indiano siano conformi alle normative nazionali (prerequisito all’importazione) e ha confermato che l’entrata in vigore del nuovo certificato è stata posticipata al 1° gennaio 2023 ma che tale data si riferisce alla data di arrivo nel territorio indiano e non a quella di spedizione della merce. FSSAI si è comunque detta favorevole alla integrazione dei tre certificati che, se ritenuto necessario, potranno essere unificati in uno. Su tale punto la Commissione sarebbe intenzionata a chiedere un’ulteriore proroga ma, in assenza di certezze in merito salvo ulteriori informazioni in tempi rapidi, si invitano gli operatori a rispettare la data indicata al fine di non incorrere in possibili blocchi d’ingresso dei
prodotti esportati. Si allega il nuovo certificato per il latte che sarà pubblicato, in formato editabile, sul sito del Ministero della Salute.
Nell’incontro del 23 novembre il rappresentante del FSSAI ha specificato che il nuovo processo di registrazione contribuirà a ridurre i controlli nei porti indiani e che tutti i provvedimenti sono stati adottati nell’ottica di facilitare il commercio qualora sussista riconoscimento reciproco degli standard di sicurezza alimentare. Le autorità indiane potranno effettuare Audit su alcuni stabilimenti esportatori.
Gli standard europei consentono di rispettare gli standard indiani, tuttavia al fine di una corretta compilazione dei certificati sanitari, la legislazione di riferimento è disponibile sul sito di FSSAI (alla voce compendium sono disponibili, per ogni categoria di standard, tutti gli aggiornamenti. Il compendium costituisce il riferimento normativo per le ispezioni).
https://www.fssai.gov.in/upload/uploadfiles/files/Compendium_Licensing_Regulations_04_08_2021.pdf
https://www.fssai.gov.in/upload/uploadfiles/files/Compendium_Food_Additives_Regulations_23_09_2022.pdf
https://www.fssai.gov.in/upload/uploadfiles/files/Compendium_Contaminants_Regulations_28_01_2022.pdf
https://www.fssai.gov.in/upload/uploadfiles/files/Compendium_Food_Import_Regulations_05_06_2022.pdf
La FSSAI si è resa disponibile a discutere bilateralmente qualunque problematica
particolare che possa riguardare i singoli Stati membri e che, a margine dell’incontro, ha anche informato della procedura di revisione attualmente in corso, per quanto riguarda la lista dei prodotti considerati ad alto rischio.
Esportazioni verso l’India: la FSSAI pubblica due nuovi documenti
(30/11/22) A seguito dell’incontro che ha avuto luogo la scorsa settimana tra le Autorità indiane per la sicurezza alimentare (FSSAI), la Commissione UE e gli stakeholders, la FSSAI ha pubblicato due documenti:
- Domande e risposte: certificati
- Domande e risposte: registrazione degli stabilimenti
Inoltre, la Commissione ha confermato che il suo terzista inizierà a lavorare sul confronto legislativo tra i requisiti indiani richiesti e gli standard UE, in modo tale da terminare entro il 1° gennaio 2023.
Esportazioni verso l’India: riunione sul nuovo certificato sanitario e sulla registrazione degli stabilimenti
(23/11/22) Mercoledì mattina, Eucolait ha partecipato ad un incontro online, agevolato dalla Commissione europea, degli stakeholders con l’Autorità indiana per la sicurezza alimentare (FSSAI). Nella riunione si è discusso del nuovo certificato sanitario per l’esportazione del latte e dei prodotti lattiero-caseari, applicabile dal 1° gennaio p.v., e del nuovo obbligo di registrazione degli stabilimenti per l’esportazione, in vigore dal 1° febbraio p.v..
Per quanto riguarda il certificato sanitario, la FSSAI è stata molto chiara sul fatto che non ci saranno rinvii, quindi sarà applicabile per i prodotti che arriveranno (e non che verranno spediti) in India a partire dal 1° gennaio 2023. La FSSAI ha sottolineato che la conformità ai requisiti del certificato non dovrebbe costituire una sfida per i prodotti europei.
L’elenco dei prodotti interessati dal nuovo certificato sono quelli riportati nell’allegato del regolamento 2011 sugli standard dei prodotti alimentari e sulla sicurezza alimentare (a pagina 4 del PDF), ma per facilità la FSSAI ha promesso di condividere con la Commissione un elenco di codici HS entro la fine dell’anno.
Per quanto riguarda l’obbligo di registrazione degli stabilimenti, le Autorità competenti del Paese esportatore dovranno stilare un elenco degli impianti iscritti.
Certificato veterinario per l’esportazione di caglio di origine animale destinato al consumo umano verso la Turchia
(23/11/22) Il certificato per l’esportazione di caglio di origine animale destinato al consumo umano verso la Turchia è stato negoziato con le competenti Autorità turche.
Il file contenente il nuovo certificato per l’esportazione sarà inserito sul sito del Ministero della Salute alla pagina http://www.salute.gov.it/veterinariaInternazionale/paginaInternaMenuVeterinariaInternazionale.jsp nella sezione veterinaria internazionale.
Esportazioni verso l’Egitto: proroga dell’applicazione obbligatoria del sistema ACI al 1° gennaio 2023
(23/06/22) L’Ambasciata italiana in Egitto ha segnalato che ieri il governo egiziano ha deciso di posticipare l’applicazione obbligatoria del sistema ACI (Advance Cargo Information), per le merci trasportate per via aerea, al 1° gennaio 2023 anziché a ottobre 2022.
Di conseguenza, la fase di prova iniziata a maggio continuerà fino all’applicazione obbligatoria.
Arabia Saudita: Condizioni generali e requisiti di importazione dei prodotti di origine animale
(07/06/22) Si riporta la nota del Ministero della Salute del 7 giugno 2022 che, in riferimento ai requisiti d’importazione in Arabia Saudita in oggetto insieme ai relativi documenti pubblicati sulla piattaforma informatica MADB, (MARKET ACCESS DATABASE), banca dati sull’accesso ai mercati della Commissione europea, fornisce i link contenenti i pertinenti elementi informativi.
Export Paesi terzi: ricertificazione anno 2022 e modifiche introdotte dal D.Lgs 32/21
(29/05/22) Il Ministero della Salute ha diramato una nota con oggetto “Export Paesi Terzi- ricertificazione anno 2022 e modifiche introdotte dal D.Lgs 32/21”.
Considerato il perdurare della situazione emergenziale determinata dalla pandemia Covid-19 e dalle difficoltà che potrebbero insorgere per l’esecuzione in campo delle verifiche ispettive richieste, la Direzione Generale del Ministero della Salute ritiene che, in via eccezionale, sarà possibile posticipare fino al 30 settembre 2022 l’attività delle Autorità Competenti Locali in relazione alla “ricertificazione” degli stabilimenti inseriti in lista export Paesi terzi.
Per il mantenimento in liste export è posta a carico dell’operatore, per ogni stabilimento/anno e per Paese/anno, la tariffa di 100,00 euro prevista nell’ All.1, sez.5, lettera c), del D.Lgs 32/21, da pagare entro il 30 giugno 2022. L’omissione del pagamento potrà comportare la sospensione del rilascio dei certificati per l’esportazione.
Esportazioni verso l’Egitto: firmato il Decreto 195/2022 sul sistema di registrazione obbligatoria per le aziende
(13/04/22) E’ stato firmato in Egitto il Decreto n. 195/2022 che modifica il precedente Decreto n. 43/2016. Il provvedimento riforma significativamente il sistema di registrazione obbligatoria per le aziende che esportano prodotti in Egitto. La riforma è successiva all’azione dell’Unione Europea, che nel febbraio scorso aveva attivato la procedura di risoluzione delle controversie dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) chiedendo di avviare consultazioni con l’Egitto sul citato Decreto 43/2016.
Il Decreto 195/2022 pubblicato nella Gazzetta egiziana il 31 marzo 2022 e in vigore dal 1° aprile 2022, è nel complesso migliorativo rispetto al quadro normativo precedente e, se applicato correttamente, dovrebbe assicurare un processo di registrazione più chiaro e trasparente per le aziende esportatrici e tempi più brevi per il processo di registrazione, con un potenziale impatto positivo per le aziende.
Per monitorare al meglio l’implementazione del suddetto decreto, il Ministero chiede di segnalare commenti ed osservazioni sull’evoluzione della questione.
Egitto: proroga Halal
(07/04/22) Lo scorso 4 aprile, l’Egitto ha inviato la notifica all’OMC “G/TBT/N/EGY/313/Add.2” relativa alla proroga del periodo per le importazioni in Egitto di latte e prodotti lattiero-caseari non accompagnati da un certificato Halal.
Il periodo è stato prorogato fino al 30 settembre 2022.
EXPORT ARABIA SAUDITA: modalità provvisoria di esportazione dei prodotti lattiero-caseari dall’Italia
(21/03/22) Si fa seguito alla nota ministeriale prot. N° DGISAN- 15484 datata 14/04/2021 con la quale erano state date indicazioni sulla procedura da seguire per l’esportazione dei prodotti lattiero-caseari in Arabia Saudita nonché l’iscrizione degli impianti italiani nella lista delle aziende abilitate dalla SFDA, compente Autorità saudita.
A tal proposito, la nostra Ambasciata a Riad ci ha comunicato che le competenti Autorità saudite, con una procedura transitoria, consentiranno agli stabilimenti italiani del settore in oggetto di poter esportare i loro prodotti in Arabia-Saudita senza essere iscritti in lista.
Alla luce di quanto sopra, non si ritiene più necessario l’invio al Ministero della Salute della modulistica, verbale sopralluogo e scheda attività degli stabilimenti, indicata nelle pregresse comunicazioni.
Esportazione di prodotti di origine animale in Vietnam
(10/03/22) A seguito dei negoziati tra l’Unione europea e il Vietnam e in risposta alla delegazione UE che ha trasmesso una lettera della DG TRADE con l’elenco delle aziende degli Stati membri interessate ad esportare alimenti di origine animale in Vietnam, ivi compreso l’elenco trasmesso dall’Italia, il DAH ha comunicato che le aziende che richiedono di esportare prodotti lattiero-caseari, miele e prodotti pronti lavorati termicamente negli Stati Membri che hanno raggiunto un accordo sulla quarantena all’esportazione non devono iscriversi all’elenco del Dipartimento della salute animale vietnamita. L’importazione di questi prodotti in Vietnam deve essere conforme alle normative della Circolare n. 25/2016/TT-BNNPTNT del 30/06/2016 e della Circolare n. 35/2018/TT-BNNPTNT del 25/12/2018 del MARD sulla quarantena degli animali e dei prodotti di origine animale terrestre.
Si evince, perciò, che l’esportazione dei prodotti lattiero caseari, stante
l’esistenza di un certificato sanitario concordato, non necessita di alcuna iscrizione in lista.
Indonesia: notifica WTO materiali esclusi certificazione Halal
(01/03/22) La Commissione chiede osservazioni e/o commenti relativi alla notifica WTO indonesiana G/TBT/N/IDN/140 concernente i materiali esclusi dall’obbligo della certificazione Halal.
Si invitano gli interessati ad inviarci eventuali osservazioni entro il 3 marzo p.v.
Egitto: Bozza Regolamento Halal
(23/02/22) La Delegazione UE (EUDEL) in Egitto ha fatto circolare una bozza di regolamento dell’Egyptian Organization for Standardization and Quality (EOS) relativamente alla questione della certificazione “Halal” per i prodotti alimentari importati in Egitto. La bozza in questione è ancora in fase di revisione e, quindi, potrebbe non coincidere con la versione definitiva.
Brasile: procedure per l’invio del prelisting di stabilimenti per l’abilitazione all’export
(19/01/22) Il Ministero della Salute comunica che la richiesta di abilitazione all’esportazione degli stabilimenti per il Brasile deve essere corredata da un file Excel che costituisce documentazione aggiuntiva prevista dall’autorità competente brasiliana in aggiunta a quella già prevista dalla nota DGISAN 23661 del 4/06/2018.
Al tal riguardo si informa che il Mapa ha aggiornato i documenti per l’invio del prelisting con comunicazione al WTO G/SPS/N/BRA/1184/Add.2/Corr.2 del 20 maggio 2021.
Il file in formato .xls aggiornato, da utilizzare per la comunicazione dei dati relativi allo stabilimento e categoria dei prodotti da esportare, è disponibile alla pagina web del Ministero della Salute seguente: Home > Temi e professioni > Alimenti > Sicurezza alimentare > esportazioni degli alimenti > Procedure presentazione domande iscrizione in liste di abilitazione all’esportazione alimenti > Documenti
aggiuntivi specifici per altri Paesi terzi.
Egitto: notifica dell’appendice alla normativa relativa all’applicazione del certificato “Halal”
(10/01/22) Il 6 gennaio l’Egitto ha presentato all’OMC la notifica dell’appendice G/TBT/N/EGY/313/Add.1 alla normativa relativa all’applicazione del certificato “Halal” per la carne, il pollame e i prodotti lattiero-caseari.
Questa appendice consente, quale misura di facilitazione del commercio, di esportare in Egitto latte e prodotti lattiero-caseari non accompagnati dal certificato Halal fino al 28 febbraio 2022 (intesa come data di arrivo nei porti egiziani); inoltre, il latte crudo è stato escluso dai prodotti per i quali è richiesta la certificazione Halal.
Esportazione di prodotti alimentari verso la Repubblica Popolare Cinese: registrazione delle imprese di produzione alimentare che esportano verso questo paese Terzo ai sensi dei Decreti Cinesi n. 248 e 249
(23/12/21) Si pubblica di seguito la circolare del Ministero della Salute che informa circa gli esiti degli ultimi incontri intercorsi tra le competenti Autorità Cinesi (GACC) e l’Unione Europea.
EXPORT EGITTO: STANDARD HALAL
(17/12/21) Le competenti Autorità egiziane hanno divulgato il documento sugli STANDARDS HALAL relativi alla carne, il pollame e i prodotti lattiero-caseari.
Egitto: normativa su Halal finalmente notificata attraverso il WTO
(08/12/21) Dopo mesi di confusione, l’Egitto ha finalmente notificato attraverso il WTO la normativa sui requisiti per la certificazione Halal. La notifica, indicata nell’elenco come G/TBT/N/EGY/313, può essere commentata dai membri del WTO entro il 30 gennaio 2022.
All’inizio dell’autunno, la Commissione UE aveva risposto ad una lettera di Eucolait, in cui esprimeva le proprie preoccupazioni, che avrebbe insistito affinché l’Egitto consentisse a più enti di certificare Halal “in conformità con le migliori pratiche internazionali”. Inoltre, Eucolait aveva co-firmato una lettera congiunta di rappresentanti del settore lattiero-caseario europeo, australiano, statunitense e neozelandese chiedendo una soluzione compatibile con il WTO.
Esportazione di prodotti alimentari verso la Repubblica Popolare Cinese: registrazione delle imprese di produzione alimentare che esportano verso questo paese Terzo ai sensi dei Decreti Cinesi n. 248 e 249
Esportazioni verso l’Egitto: procedura per il rilascio della certificazione halal che deve accompagnare taluni prodotti alimentari
(27/10/21) La competente Autorità egiziana, NFSA (National Food Safety Authority), per il tramite del nostro MAECI (Ministero de gli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) e della nostra Ambasciata al Cairo, ha comunicato la nuova procedura per il rilascio delle certificazioni halal che devono accompagnare taluni prodotti alimentari esportati in Egitto.
L’anzidetta certificazione può essere rilasciata esclusivamente dall’Agenzia IS EG HALAL, istituita con Decreto n° 33 del 2020 a firma del Primo Ministro egiziano e considerata unico Ente abilitato come da Circolare dell’Autorità egiziana per la Sicurezza Alimentare dal 23 agosto 2021.
A partire dal 2021, devono essere certificati Halal i seguenti prodotti alimentari esportati in Egitto:
• tutti i prodotti a base di carne, incluso il pollame, a partire dal 1° agosto 2021;
• tutti i prodotti lattiero-caseari, incluso il latte, a partire dal 1° agosto 2021;
• bibite e snack, entro gennaio 2022.
Pertanto, le aziende italiane che desiderano esportare gli anzidetti prodotti alimentari in Egitto possono ottenere la certificazione halal contattando direttamente l’Agenzia egiziana IS EG all’indirizzo di posta elettronica:Global@iseghalal.com. La Parte egiziana si farà carico di inviare il modulo di registrazione alle ditte richiedenti, le quali dovranno riportare sul form l’elenco delle materie le materie prime che compongono i prodotti esportati con i relativi nominativi degli stabilimenti fornitori.
A seguito dell’invio del modulo compilato, corredato di documentazione supplementare richiesta successivamente dall’Agenzia, le competenti Autorità ministeriali egiziane, dopo un’opportuna valutazione, potranno effettuare, se ritenuto necessario, un eventuale audit al fine di verificare che i prodotti importati in Egitto vengano realizzati nel rispetto della normativa Halal.
Arabia Saudita: domande e risposte sulla registrazione degli stabilimenti
(20/10/21) All’inizio di settembre, la Saudi Food and Drug Administration (SFDA) ha ospitato una sessione informativa per gli stakeholders sulle nuove regole di registrazione degli stabilimenti che si applicheranno dal 29 ottobre prossimo.
È stato chiarito che gli stabilimenti attualmente autorizzati ad esportare i loro prodotti in Arabia Saudita non devono chiedere una nuova approvazione, ma aspettare la scadenza di quella in vigore.
La certificazione Halal non è inclusa nella nuova procedura, sebbene sarà obbligatoria per tutti i prodotti di origine animale esportati in Arabia Saudita.
A seguito di questo incontro, la missione UE a Riyadh ha pubblicato un documento di domande e risposte con risposte della SFDA.
Esportazioni verso l’Egitto: posticipazione obbligo certificazione Halal
(18/10/21) Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ci ha trasmesso gli ultimi aggiornamenti sulla questione delle certificazioni Halal, a seguito di un incontro avvenuto lo scorso 13 ottobre tra alcune Ambasciate degli Stati Membri EU (tra cui la nostra), le Ambasciate di Canada e USA, il Presidente della National Food Safety Authority (NFSA), il Presidente di IS EG Halal ed altri esponenti di IS EG Halal e il Ministero dell’Agricoltura egiziano.
E’ stato riconosciuto un primo segnale di apertura con l’introduzione di un periodo di grazia fino al 15 Dicembre 2021, durante il quale la certificazione di IS EG Halal sarà volontaria.
Principali preoccupazioni/osservazioni espresse dalla Delegazione UE, dalle Ambasciate degli Stati membri, da USA e Canada:
- La misura è stata introdotta senza informare la Comunità Internazionale e senza essere notificata al WTO;
- La mancanza di informazioni scritte sulle nuove procedure di certificazione crea incertezze giuridiche ed economiche per gli operatori economici (alcune spedizioni sono ferme nei porti di partenza a causa di tale incertezza);
- Le misure relative al latte e ai prodotti lattiero-caseari il 1° ottobre 2021, sono prive di base legale;
- La certificazione può essere ottenuta esclusivamente tramite IS EG Halal;
- La certificazione Halal dovrebbe essere volontaria (almeno per i beni diversi dalla carne), e dovrebbe essere il consumatore a scegliere se comprare o meno cibo certificato halal, in base ad un’etichettatura chiara.
- La certificazione di IE EG Halal per le spedizioni che provengono da stabilimenti già certificati da altre aziende, porta a maggiori costi dei prodotti offerti nel mercato Egiziano, mentre l’Egitto affronta problemi di sicurezza alimentari, aggravati dalla scarsità globale di cibo causata dalla pandemia di covid.
Sommario delle principali argomentazioni sostenute dall’Egitto:
- In base alla sua Costituzione l’Egitto è un paese musulmano, pertanto il governo ha il dovere di assicurare che tutto il cibo sia Halal o dichiarato come non-Halal;
- L’Egitto ritiene di avere il diritto di assegnare a enti specifici la certificazione halal del cibo importato nel paese. NFSA non era soddisfatto dai processi di certificazione precedentemente offerti dalle società internazionali di certificazione halal;
- La competenza per le politiche halal è condivisa tra tre autorità egiziane: NFSA, l’Organizzazione Egiziana per gli Standard, e l’autorità religiosa;
- Il governo egiziano ha informato NFSA e IS EG Halal, che la nuova procedura di certificazione halal non deve interrompere il commercio; a causa della mancanza della certificazione di IS EG halal, nessuna spedizione è stata fermata al confine fino ad ora;
- L’Egitto sarà flessibile in relazione alla questione dell’etichettatura halal e concederà alle imprese alcuni mesi per adeguare le proprie scorte delle etichette;
- IS EG Halal ha già certificato in tutto il mondo 119 stabilimenti di latte e prodotti lattiero-caseari;
- Il costo per la certificazione halal di IS EG Halal per spedizione è di 450 USD per container di prodotti lattiero-caseari, e 500 USD per container di carne, e non sono previsti costi addizionali per la certificazione degli stabilimenti. L’Egitto ritiene che la certificazione rilasciata da IS EG Halal è nettamente più economica delle altre compagnie di certificazione halal, dato che queste ultime applicano una tariffa di circa 1800 USD per container, dopo aver sommato tutti i costi individuali;
- In passato, la maggior parte delle fabbriche dell’UE che esportano in Egitto sono state già certificate come halal da altre società, queste ultime hanno bisogno soltanto di una veloce ri-certificazione da parte di IS EG Halal;
- L’Egitto non ha riconfermato l’informazione precedentemente condivisa, che le aziende esportatrici che hanno richiesto la certificazione sarebbero state autorizzate a continuare a spedire in Egitto fino al completamento del processo di certificazione. Al contrario, IS EG Halal ha sottolineato che il processo di certificazione è stato molto veloce (circa 72 ore), di conseguenza le società dovrebbero aspettare il risultato della certificazione prima di inviare i propri beni;
- IS EG Halal non prevede di collaborare con gli enti locali di certificazione halal degli Stati membri dell’UE. Invece, la società potrebbe collocare degli individui in paesi dove non ci sono uffici di IS EG Halal, a patto che il volume degli scambi giustifichi tale collocazione;
- In futuro, i certificati halal saranno integrati nell’Advanced Cargo Information system;
- NFSA e IS EG Halal hanno concordato l’introduzione di un periodo di grazia fino al 15 Dicembre 2021, durante il quale la certificazione di IS EG Halal sarà volontaria. Nel corso dei prossimi due mesi, l’Egitto informerà per iscritto la comunità internazionale sulla nuova misura, inclusa una descrizione dettagliata della procedura di certificazione e le informazioni relative alla copertura esatta dei prodotti (con codici HS), dei tempi e dei costi. Questa notificazione verrà effettuata direttamente alle Ambasciate o tramite il WTO (l’Egitto verificherà se le misure basate su motivazioni religiose richiederanno tale notificazione). Prima del 15 Dicembre 2021, l’Egitto modificherà anche gli standard halal del 2014 (presumibilmente a vantaggio della comunità internazionale) per renderli più chiari e flessibili.
Esportazione di prodotti alimentari verso la Repubblica Popolare Cinese– registrazione delle imprese di produzione alimentare che esportano verso questo paese Terzo ai sensi dei Decreti Cinesi n. 248 e 249
(13/10/21) Con notifica al WTO del 16 novembre 2020 la Repubblica Popolare Cinese ha annunciato l’entrata in vigore, a partire dal 1 gennaio 2022, dei Decreti 248 e 249 che introducono nuovi Principi e requisiti in materia di prodotti alimentari importati da Paesi stranieri.
L’Amministrazione Generale delle Dogane Cinesi (GACC) ha fornito maggiori indicazioni relativamente all’obbligo di registrazione degli stabilimenti in virtù delle imminenti scadenze imposte dal GACC al fine di consentire il regolare svolgimento dei processi di esportazione da parte dei produttori italiani. Le modalità di registrazione che verranno implementate da parte delle Autorità cinesi, sono diverse a seconda della tipologia di prodotto esportato e della corrente situazione autorizzativa dello stabilimento esportatore.
Esportazioni verso l’Egitto: Decreto 490 (ACI)
(05/10/21) E’ stato pubblicato il decreto 490 del 29 settembre 2021 sul sistema digitale egiziano di registrazione delle esportazioni (ACI).
Si segnala l’articolo 1 che prevede che saranno accettati i documenti di spedizione previsti in formato elettronico.
Esportazioni verso l’Egitto: aggiornamenti sulla certificazione halal
(30/09/21) Lo scorso 26 settembre si è tenuto un incontro tra IS EG Halal (entità responsabile della concessione della certificazione halal), il Ministero dell’Agricoltura, NFSA (National Food Safety Authority) e l’industria. Di seguito un riepilogo degli argomenti illustrati:
- IS EG Halal ha uffici in molti Stati esteri. È presente ormai da tre anni;
- IS EG Halal è l’unico ente che rilascia la certificazione Halal; questo significa che se in Paesi stranieri esiste un Ente che rilascia la certificazione Halal, questa non avrebbe più valore;
- Il rilascio della certificazione Halal si sviluppa in tre passaggi:
1° passaggio: Su tutti i prodotti a base di carne (incluso il pollo) a partire dal 1° agosto 2021;
2° passaggio: Su ‘’tutti i prodotti’’ inclusi i prodotti lattiero-caseari quali latte, formaggio e burro, a partire dal 1° ottobre 2021;
3° passaggio: Bibite e snack, (la scadenza sarà annunciata successivamente, ma dovrebbe essere entro gennaio 2022) - I tempi di svolgimento di ciascun passaggio si aggirano sui 3-6 mesi;
- L’etichetta ‘Halal’ non è più limitata al tipo di macellazione della carne, d’ora in poi IS EG Halal certificherà tutto ciò che possa essere considerato Halal da un più ampio punto di vista islamico. Questo significa che ogni prodotto che non è proibito dalla cultura islamica, o che almeno non contenga ingredienti proibiti in tal senso – come i prodotti che non contengono carne di cane, sangue, olio di maiale/suino o alcol -, saranno certificati come Halal;
- Da oggi, i certificati Halal verranno rilasciati in base a ciò che mangiano/bevono gli animali macellati o che producono il latte. Significa che il marchio Halal sarà inteso in senso più ampio, per significare “non contaminato” o come qualsiasi cosa relativa alla sicurezza alimentare;
- La certificazione Halal sarà obbligatoria per tutti i prodotti lattiero-caseari. IS EG non farà distinzioni tra prodotti a base di caglio animale o altri prodotti lattiero-caseari che non lo includono tra i propri ingredienti;
- Non ci sono state indicazioni chiare in merito ai costi; IS EG ha affermato che questa informazione verrà fornita “a tempo debito’’;
- IS EG effettuerà ispezioni al fine di garantire che i prodotti vengano realizzati nel rispetto della normativa Halal.
Contrariamente alla dichiarazione effettuata dal Presidente di NFSA, nel corso del meeting della scorsa settimana con il Capo della Delegazione EU, l’entrata in vigore del certificato halal per i prodotti lattiero-caseari è già prevista per il 1° ottobre 2021.
Arabia Saudita: pre-elenco degli stabilimenti
(26/05/21) La Saudi Food and Drug Authority (SFDA) ha creato una pagina che riporta le liste degli stabilimenti dei Paesi terzi approvati per esportare prodotti lattiero-caseari in Arabia Saudita.
La Commissione europea ha chiarito che l’Arabia Saudita non impone restrizioni sulle importazioni di prodotti lattiero-caseari, nonostante un messaggio fuorviante che appare sul sito web della SFDA.
Le SFDA sta contattando le Autorità nazionali dei vari Paesi, compresi quelle della UE, affinchè inizino a compilare un questionario on-line e presentare le liste degli stabilimenti interessati ad esportare infant formula e altri prodotti lattiero-caseari. Pare che anche gli stabilimenti dovranno compilare un modulo di auto-verifica e inviarlo.
Norme sull’approvazione delle Autorità dei Paesi terzi e degli stabilimenti:
Export verso i Paesi Terzi di prodotti agroalimentari- Ricertificazione anno 2021 e modifiche introdotte dal D.Lvo 32/21
(25/05/21) Il Ministero della Salute ha diramato una nota con oggetto “Export verso i Paesi Terzi di prodotti agroalimentari- ricertificazione anno 2021 e modifiche introdotte dal D.Lvo 32/21”.
Nella nota si legge che “Considerato il perdurare della situazione emergenziale determinata dalla pandemia Covid19 e dalle difficoltà che potrebbero insorgere per l’esecuzione in campo delle verifiche ispettive richieste, la scrivente Direzione Generale ritiene che, in via eccezionale, come previsto anche per il 2020, sarà possibile posticipare l’attività di cui al punto 1 entro il 30 settembre 2021 e non entro il 30 giugno come richiesto dalle vigenti disposizioni.”
Inoltre, precisa che è posta a carico dell’operatore la tariffa prevista dal D.Lvo 32/21 in All.1, sez.5, lettera c) , che per il mantenimento delle liste export prevede una tariffa di 100 euro per stabilimento / anno e per paese /anno. Il pagamento di tale tariffa, per ogni sito produttivo abilitato ed inserito nella lista che risulta gestita dal Ministero della Salute deve essere rispettato il termine del 30 giugno 2021.
Qualora, a seguito di controlli, il Ministero della Salute rilevasse non conformità anche solo nel pagamento delle tariffe previste, procederà alla cancellazione dello stabilimento dalle liste export paesi terzi.